mercoledì 16 febbraio 2011

Groningena semajnfino / Finesettimana a Groningen

Mi uzas tiun-cxi pluvan dimanĉon por finfine rakonti al vi alian pluvan semajnfinon, ne pro tio tamen malpli interesa. Unu el la bonaj intencoj kiujn mi havas por la nova jaro, estas laǔeble ne resti en la oficejo dum miaj liberaj tagoj, kaj uzi plejeble multe mian rabatkarton por la nederlandaj fervojoj. Ĝis nun la vintra vetero iom bremsis mian emon moviĝi, sed jam estas printempo en la aero, kaj la jarfina E-aranĝo donacis min per novaj amikoj, do kial ne profiti por viziti ilin kaj ĝui trankvilajn promenadojn en nekonata urbo, senstreĉan etoson, babiladojn... Tiaj pensoj sabate, la 12an de februaro, gvidis min al Groningeno, la "Mazara del Vallo" de la norda Nederlando, kiel amiko nomis ĝin, "De Staad" (la urbo), kiel la lokanoj nomas ĝin... ambaǔ nomoj ĉar ĝi troviĝas je la limo de la lando, en la mezo de nenio. Ĝi tamen estas ĉarma urbo, eĉ se mi devas diri ke la vetero ne permesis ĝui ĝin ĝisfunde: kiam mi alvenis, neĝo atendis min, kiu por ne frosti, tuj rifuĝis en la muzeo plejproksima al la stacidomo, la "Groningen Muzeum", kie mi povis admiri la esposicion "La nekonata oriento de Rusio". Post la vizito, mi iom promenis sencele tra la urbo, sub pluvego, ĝis kiam mi decidis demandi al preterpasanto "Waar is de Martini toren?". Miaj klopodoj alparoli homojn en la nederlanda estas ankoraǔ sufiĉe eksperimentaj kaj foje embarasaj, tamen mi devas "over de drempel stappen" (transpasi la limon). La turo Martini, aǔ "la Olda Griza", estas 97 m. alta, kaj enhavas eĉ 62 sonorilojn. Bedaǔrinde ne eblis grimpi sur ĝi, ĉar ĝi estis fermita: mi rezervos tiun-ĉi aktiveco por venotfoje, kiam espereble ankaǔ la vetero estos pli milda, kaj la panoramo plibona.
Post renkontiĝo kun Richard, ni refuĝis el la pluvaĉo en ĉarma kafejo, kies meblaro reprodukciis malnovan vagonaron. Kaj poste plia pluvo, kurante al la grandega parkejo por bicikloj apud la stacidomo. Tiam mi malkovris esti gajninta senpagan karuselan rondveturon...nu, fakte temis pri rondveturo sur la "paseĝera seĝo" (tio kiu ĉe ni nomiĝas "pakaĵportilo"...) de la biciklo de Richard, sed mi ĝuis tion kiel infano je la karuseloj! Mia amiko ne komprenis la eksterordinarecon de la sperto, kaj klopodis bremsi mian entuziasmon per liaj nederlandanecaj manieroj :) , sed sen sukcese! Kaj jen, mi plenumis mian promeson rakonti pri tio en mia blogo. Kaj, ĉar tio estis la nura vera celo de tiu ĉi artikolo, mi povas halti ĉi tie. :)


Useró questa domenica piovosa per raccontarvi finalmente di un altro finesettimana piovoso, tuttavia non per questo meno interessante. Uno dei buoni propositi per l'anno nuovo é quello di restare in ufficio il meno possibile nei miei giorni liberi e usare il piú possibile la mia tessera-sconti delle ferrovie olandesi. Finora il clima invernale aveva un po' frenato la mia voglia di muovermi, ma giá c'é la primavera nell'aria e il festival di Capodanno mi ha regalato nuovi amici, quindi perché non approfittarne per far loro visita e godere di tranquille passeggiate in una cittá sconosciuta, di un'atmosfera rilassata, di lunghe chiacchiere... Tali sono i pensieri che mi hanno guidata, sabato 12 febbraio, a Groningen, la Mazara del Vallo dell' Olanda settentrionale, come l'ha chiamata un mio amico, "De Stad" (la Cittá)", come la chiama la gente del luogo: entrambi gli appellativi perché si trova ai confini del paese, nel mezzo di nulla. Comunque si tratta di una cittá affascinante, anche se devo dire che il tempo non mi ha permesso di godermela fino in fondo. Quando sono arrivata, la neve mi attendeva, e mi sono subito rifugiata nel museo piú vicino alla stazione, il "Groningen Muzeum".
Qui ho potuto ammirare l'esibizione "L'Oriente sconosciuto della Russia". Dopo la visita, ho vagato un po' sotto il diluvio, finché non ho deciso di chiedere ad un passante "Waar is de Martini toren?". I miei tentativi di rivolgermi alle persone in Olandese sono ancora abbastanza sperimentali e a volte imbarazzanti, ma devo "over de drempel stappen" (superare il limite). La famosa Torre Martini, o la "Vecchia Grigia", é alta 97 m. e contiene ben 62 campane. Purtroppo non é stato possibile salirci, perché era chiusa: riservo questa attivitá per la prossima volta, quando si spera anche che il tempo sia piú clemente e il panorama migliore.

Dopo essermi incontrata con Richard, ci siamo rifugiati dal diluvio in un grazioso bar, il cui arredamento riproduceva un antico treno. Altra uscita bagnata, di corsa verso il mega parcheggio delle bici di fianco alla stazione... Lí scopro di aver vinto un giro gratis in giostra...beh, in realtá si trattava di un giro sulla "seduta per passeggeri" (quello che da noi si chiama "portapacchi"...) della bici di Richard, ma io mi sono divertita come un bambino alle giostre! Il mio amico non capiva la straodinarietá dell'esperienza, e ha provato a frenare il mio entusiasmo con i suoi modi da olandese :) , ma senza riuscirci! E infatti ho mantenuto la mia promessa di raccontarlo nel mio blog. E, siccome questo era l'unico vero intento di questo articolo, adesso posso smettere di scrivere.

Della serie "Conversazioni idiote" / El la serio "Stultaj dialogoj"

Angela: "Ma tu sei in Olanda...lí c'é la libertá sessuale"

Io: "Boh, io non l'ho ancora vista"

Angela: "Ok, diciamo che c'é una libertá sessuale a cui tu non partecipi"


Angela: "Sed vi estas en Nederlando...tie estas la seksa libereco"

Mi: "Nu, mi ĝin ankoraǔ ne vidis"

Angela: "Bone, ni diru ke estas seksa libereco en kiu vi ne partoprenas"

Bukowski mood

«La Bibbia dice, "Ama il prossimo tuo» «Potrebbe anche voler dire lascialo in pace.»/ «La Biblio diras "Amu vian proksimulon" » «Tio povus ankaǔ signifi lasu lin trankvila.»
Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla. / Ĉiuj oni devas morti, ĉiuj, kia cirko! Jam nur pro tio, oni devus ĉiuj ami unu la alian, sed male ne, oni estas opresataj de la banalaĵoj, forkonsumitaj de la nulo.
È possibile amare un essere umano? Naturalmente, soprattutto se non lo si conosce troppo bene. / Eblas ami homon? Kompreneble, precipe se tiun oni ne tro bone konas.

lunedì 14 febbraio 2011

La 2a JES: rememorinda jarfina renkontiĝo / La 2a Settimana Esperantista Giovanile: un incontro di Capodanno da ricordare

Jen la ligilo al la artikolo kiun mi verkis pri la Junulara E-Semajno en Burg (Germanio): http://pej.pl/pri-ni/agado/junulara-e-semajno/2-a-junulara-e-semajno/ Ĉi tie mi metas nur fuŝan italan tradukon (mi pardonpetas sed la tempo mankas!), kun kelkaj bildoj libere elektitaj de mi.
Ecco il link all'articolo che ho scritto sulla Settimana Esperantista Giovanile a Burg (Germania):
http://pej.pl/pri-ni/agado/junulara-e-semajno/2-a-junulara-e-semajno/ Qui sotto metto una traduzione in italiano, abbastanza malfatta (chiedo scusa, ma manca il tempo!), con qualche foto liberamente scelta da me.


Sempre, dopo aver partecipato ad un incontro esperantista, resto pensosa per qualche giorno, provando a trarne le conclusioni. Come attivista, mi rendo bene conto delle difficoltá che gli organizzatori possono incontrare, e conosco bene quanto quanto lavoro c'é dietro al successo di un evento. Tanto piú quando si tratta di un grande evento come la Settimana Esperantista Giovanile (JES), quest'anno alla sua seconda edizione, la quale ha riunito piú di 250 partecipanti nel villaggio brandeburgo Burg, dal 27 di dicembre al 2 di gennaio.

Una particolaritá dello JES é la squadra organizzativa internazionale: esso infatti é nato dall'unione degli allora "Settimana dell'Azione" e "Seminario Internazionale", secondo un accordo delle Gioventú Esperantiste tedesca e polacca. A mio parere, questo dona giá da sé un plusvalore all'evento, mostrando la volontá di lavorare insieme e anche affrontare le complicazioni e i fraintendimenti che a volte accadono in tali circostanze. Anche per questo deve appunto servire la nostra lingua internazionale!
Anche se é difficile descrivere la sua atmosfera e le sue molte sfumature, ecco un riassunto dell'incontro, secondo diversi aspetti:

DI GIORNO
Il programma giornaliero é stato ricco e interessante.
Grazie al coordinamento dei responsabili, Paweł e Karina, e al contributo di molti partecipanti, ciascuno ha potuto scegliere le attivitá piú adatte per sé. Gli appassionati di lingue hanno potuto seguire diversi corsi, ricevere importanti consigli durante le conferenze sull'apprendimento linguistico, e mettere in pratica le proprie capacitá nell'aligatorejo. I nuovi arrivati non sono rimasti abbandonati: Dorota e la sua squadra di "angeli" si sono occupati in modo speciale di loro e li hanno aiutati ad orientarsi in quell'ambiente sconosciuto. E@I ha guidato un seminario sul giornalismo moderno, e molte altre conferenze e discussioni hanno avuto luogo: di certo non é mancata la possibilitá per imparare e arricchire le proprie esperienze su diversi temi. Ovviamente, allo stesso tempo sono stati organizzate molte attivitá per divertirsi e rilassarsi: corsi di danza, giocoleria, yoga, massaggi, ecc. Durante la gita a Cottbus, i visitatori hanno potuto scoprire le bellezze del luogo e acquisire interessanti informazioni sulla minoranza nazionale, il popolo slavo dei sorabi.

DI SERA E DI NOTTE

Durante la settimana hanno suonato diversi tra i piú famosi artisti del mondo esperantista: La Perdita Generacio, Platano, Gijom, ecc. e qualche gruppo tedesco. Nel gufujo si sono esibiti La Kuracistoj e Inicialoj DC; Shenja e Lena hanno emozionato il pubblico con le loro melodie l'ultima notte. Un gruppo di appassionati musicisti ha avuto la possibilitá di suonare insieme nella Jam Session, e la discoteca funzionava fino alla fine della notte per tutti gli amanti del ballo. C'era anche una cineforum, una ludoteca, il karaoke ed é stata organizzata pure una... stanza delle carezze!

RIGUARDO TEJO
L'Organizzazione Mondiale dei Giovani Esperantisti non ha mancato l'occasione per incontrare i proprio membri, attivitsti, sostenitori e in generale i giovani interessati alle sue attivitá. Tra le altre cose, presso il suo stand, si poteva iscriversi all'associazione, al congresso internazionale, leggere la rinnovata rivista Kontakto, ottenere informazioni, o semplicemente chiacchierare amichevolmente con la volontaria di TEJO (io, ndr.).
Inoltre, é stato organizzato un programma apposito per confrontarsi e aprire il dialogo: nella 'Agorá di TEJO" sono state infatti proposte domande chiave riguardo l'attivitá di TEJO, e le persone hanno avuto la possibilitá di far sentire le proprie opinioni e consigli.

PRIMA, DOPO E INOLTRE

Da Francia, Paesi Bassi, Ucraina, ecc., molti sono arrivati "in carovana" (in gergo esperantista la carovana é un gruppo di persone che viaggia insieme, con mezzi economici): hanno viaggiato a lungo e spesso in modo scomodo (tanto piú a causa della neve), ma di certo non solo per risparmiare denaro.... Viaggiare insieme dona sempre alle persone dei bei momenti, e durante il tragitto ci si conosce meglio, ci si sostiene reciprocamente, si condividono esperienze ed emozioni.

Coloro che non dovevano subito scappare a casa, hanno potuto prolungare l'atmosfera di festa partecipando all'incontro "post-JES" a Berlino.

Tra le altre cose, molte persone (prima, durante o dopo il ritorno) sono state colte da una sindrome, che probabilmente si é propagata soprattutto a causa del freddo e dei troppi baci durante il veglione di Capodanno. I sintomi erano di solito febbre, tosse, dolori di vario genere, ma anche una grande malinconia!

Per finire, anche se il mio racconto non contiene tutto, sono certa che molto di piú si potrá ascoltare nei racconti di tutti i partecipanti, che a lungo ricorderanno con piacere questa intensa settimana!